to. L'analisi deve proseguire indipendentemente dai capricci del paziente, che potrebbe furbescamente fingere ima leggera indisposizione per non andare dall'analista o per arrivare in ritardo o che potrebbe addirittura marinare l'ora di analisi. Non solo il bambino non ha alcun interesse per il problema dei soldi (problema che invece nell'adulto agisce da stimolo continuo per proseguire l'analisi senza interruzioni), ma per di più il bambino si rende conto di avere l'occasione per aumentare le spese dei genitori soddisfacendo in tal modo l'impulso alla sfida e il desiderio di vendetta. Naturalmente quando il bambino arriva alla punta massima della traslazione positiva, cerca di trasferire l'analisi nella casa dell'analista; ma sono sempre giunta alla conclusione che anche quando le circostanze esterne imponevano un cambiamento del luogo dell'analisi, tale cambiamento non poteva durare a lungo. s·ebbene l'analista perda molto tempo ed energia in questo obbligo, poiché può vedere solo la metà dei pazienti che i suoi colleghi dottori vedono ogni giorno, e per quanto sia difficile in casa del paziente avere un colloquio privato senza essere disturbati, cionondimeno tutti questi inconvenienti mi sembrano bazzecole in confronto al rischio che sia il bambino a decidere le condizioni esterne dell'analisi. Un'altra considerazione da farsi è che i genitori, a dispetto di tuua la loro devozione, arrivano ben presto alla conclusione che è loro impossibile far da accompagnatori al bambino fino alla casa dell'analista e ritorno e si servono di questa difficoltà come scusa per porre termine al trattamento - una situazione molto ben conosciuta da qualsiasi psicoanalista di bambini. P�r quanto un allontanamento da casa possa essere un fatto positivo per i bambini difficili, tuttavia ho i miei dubbi sulla convenienza di un trattamento psicoanalitico svolto all'interno di un'istituzione, sia essa un collegio o una scuola, innanzi tutto perché il bambino trova difficile mantenere la segretezza richiesta in una situazione nella 201
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