Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

Freud e il lascito di Leonardo Adatto ali'esercizio non è tutto ciò che è difficile e pericoloso, ma ciò che è conforme allo scopo proposto ai nostri sforzi. E qual è questo scopo? Servirci dei nostri desideri e delle nostre awersioni senza subire costrizione. Epitetto, Diatri]:,e Unus vestrum me traditurus est. Sugli apostoli divisi in due gruppi, alla destra e alla sinistra del ·Proponitore nel Cenacolo leonardesco, la predizione si è appena abbattuta. Al pari dei moti di propagazione causati dalla percussione di un corpo in meccanica, l'opera è un'analisi rigorosa della vibrazione prodotta negli animi e riflessa nelle fisionomie e nei gesti dall'impatto di un Parola. A tal punto l'evento traumatico è al centro di questo dipinto murale (che non reggerà il colpo e si disgregherà, e verrà recuperato solo con le cure di un restauro incessante lasciato ai posteri) che mai come in quest'opera Leonardo ha meditato la geometria della costruzione prospettica e la calma regolarità dei ritmi decorativi. Ma lasciando agli esperti i paradossi sottesi alla sua struttura, ci basta rile� vare come nei due disegni preparatori di Windsor e dell'Accademia di Venezia (abbozzi naturalmente privi di una struttura ordinatrice così complessa) troviamo l'apostolo Giovanni bruscamente abbattutosi a faccia in giù sulla tavola. Con un movimento simmetrico e inverso, in un disegno conservato al Louvre un uomo nudo balza in piedi sulla tavola, forse nell'atto di prendere la parola. Alla irruente nudità del protagonista di questo gesto inconsulto fa da pendant l'attenzione unilaterale per le vesti e gli ornamenti-a scapito della drammaticità per l'evento-in un famoso disegno giovanile che ritrae l'impiccagione di Bandino Baroncelli, giustiziato per aver preso 99

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