Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

dotta sulla metafora continuata della pittura, il Marino si era dilungato a trattare dell'arte e della fantasia e in principal modo a esporre e particolareggiare- in un progetto tutto secentesco- l'idea di sottoporre gli elementi delle altre arti al governo della parola27 • Ora, nella Galeria28 , mette a prova e ostenta l'argutezza o acutezza nel far vedere una multiforme connessione di linguaggio poetico e soggetti della pittura e della scultura. La prova è ordita ed elaborata tra i modi di una sfida aperta e quelli di un sottile «capriccio»; i suoi effetti riportano nella poesia la «tromperie»: la «belle tromperie», che- secondo il Rousset- il Marino e i suoi seguaci sono.tra i primi a riabilitare, facendone la molla («le ressort») del piacere poetico29 . La «tromperie» attrae e gioca, prima degli altri sensi, la vista. Qui si tratta soprattutto di questo: ogni componimento poetico presuppone una figura- dipinta, disegnata, incisa in medaglia, scolpita-, ma nello stesso tempo la forma letteraria tende a tagliare la figura come referente, a censurarla: la lettera, più che descriverla, la supplisce, e sembra consegnarla- come fanno col segno virtuale certe funamboliche e decettive metafore barocche30 - a un'assenza irreparabile. In un primo progetto, il libro doveva essere corredato di incisioni; ma poi queste, per troppi contrattempi e incagli, non si fecero: il loro «possibile referente» fu letteralmente «tagliato via», in osservanza - involontaria ma si presume pacifica- del testo, cui di fatto quelle incisioni non sarebbero servite. La Galeria espone e cataloga parole al posto di cose dipinte, e - dice Marzio Pieri, il suo editore moderno- «pare richiudersi su se stessa, sulla propria materialità letteraria»31 • IV. «Delle pitture, così, potrebbe parlare un cieco»32 • D'accordo, ma tentiamo di spiegare la cosa. Nel taglio, nella censura delle pitture pur visitate o immaginate, si 89

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