585 questi si ritraevano dal mordere i leoni, ma stando molto vicino, abbaiavano e li evitava- . [nois. L'artista pare avere sfruttato anzitutto il procedimento della processionalità: la fila delle vacche muggenti che vanno al pascolo procede tranquilla mentre già in testa sta svolgendosi la scena cruenta dei leoni. Il cammino delle vacche e dei pastori ha un aspetto durativo; più rapidi, ma sempre durativi, i movimenti dei cani. L'attacco dei leoni al toro ha un aspetto resultativo: la pelle del toro è ormai strappata, e i leoni divorano visceri e sangue. I pastori che vanno all'attacco realizzano un aspetto incoativo; l'incoatività è sottolineata dai cani, che non attaccano i leoni, ma si limitano ad abbaiare. Perfetta la concomitanza temporale tra lo scempio del toro e l'attacco inefficace dei pastori; mentre è una temporalità concentrata quella che descrive come pacifica e gaia la sfilata delle vacche contemporaneamente al dramma già quasi consumato in testa alla fila. Terminando questi miei cenni ancora molto provvisori con la descrizione di un discorso verbale che descrive un di_ scorso visivo soltanto immaginato, ho voluto ribadire ancora la natura mentale del movimento fatto oggetto di descrizione. Cesare Segre 74
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