Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

ralità: implicazione di fasi precedenti e successive, sia per i gesti, sia per movimenti più complessi; estensione della simultaneità. Le traduzioni grammaticali che ho qua e là suggerite andrebbero riportate a grandi categorie: per il movimento l'aspetto, per la temporalità la correlazione. Si distingueranno nei prodotti visivi l'aspetto incoativo, quello durativo, quello resultativo, ecc. Quanto alla correlazione, si coglieranno da un lato le concomitanze (due o più azioni contemporanee, o rappresentate come tali), dall'altro la successione, vista come immediata o quasi nell'unità di un'opera. In complesso direi, ritornando all'esegesi del Laocoonte, che la temporalità, certamente non eliminata, viene però condensata con forti raccourcis, trasformando il tempo da durata misurabile in simbolo o evento mentale. Terminerò con un esempio tratto dalla prima grande descrizione di un'opera d'arte figurativa, lo scudo d'Achille del XVIII dell'Iliade. Non importa se i rilievi descritti sono senza referente; importa che Omero, o chi per lui, ha tenuto ben conto delle possibilità e delle limitazioni temporali che si presentano a un artefice come il divino Efesto: solo in un caso o due derogandovi. Si veda questa parte della descrizione: E vi fece una mandria di vacche corna diritte; le vacche erano d'oro e di stagno, 575 muggendo dalla stalla movevano al pascolo lungo il fiume sonante e i canneti flessibili; pastori d'oro andavano con le vacche, quattro, e nove cani piedi rapidi li seguivano. Ma fra le prime vacche due spaventosi leoni 580 tenevano un toro muggente; e quello alto mug- [ghiando veniva tirato; lo ricercavano i giovani e i cani, ma i leoni, stracciata già del gran toro la pelle, tracannavan le viscere e il sangue nero; i pastori li inseguivano invano, aizzando i cani veloci: 73

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