bocca di Fidia che Diane Crisostomo, nel 97 E.V. (Orazione Olimpica), pone queste parole: «Per i poeti è facilissimo includere nella loro poesia molte forme e disposizioni d'ogni genere, aggiungendo ad esse movimenti e soste, a seconda che essi lo ritengano conveniente in quel dato momento, e azioni e discorsi, e hanno, penso, ulteriore vantaggio, quanto alle difficoltà e quanto al tempo»2 • Nel dibattito successivo le diverse possibilità della letteratura e delle arti figurative sono diventate argomento di una disputa, per noi assurda, sulla superiorità dell'una o delle altre. Fu un contemporaneo di Kant a impostare per primo il confronto in modo solido, proprio sulla base dei concetti di spazio e tempo che Kant avrebbe riconosciuto come categorie: cito questa pagina fondamentale del Laocoonte di Lessing: «Se è vero che la pittura adopera per le sue imitazioni mezzi o segni affatto differenti dalla poesia; quella cioè figure e colori nello spazio, questa invece suoni articolati nel tempo; se i segni debbono avere indiscutibilmente un rapporto con ciò che indicano, segni ordinati uno accanto all'altro possono esprimere soltanto oggetti, che esistono uno accanto all'altro, o le cui parti esistono una accanto all'altra, mentre segni che si susseguono esprimono solo oggetti che seguono uno dopo l'altro, o le cui parti seguono una dopo l'altra. Oggetti che esistono uno accanto all'altro, o le cui parti esistono una accanto all'altra, si chiamano corpi. Quindi i corpi con le loro proprietà visibili sono gli oggetti propri della pittura. Oggetti che seguono uno dopo l'altro, o le cui parti seguono una dopo l'altra, si chiamano in generale azioni. Quindi le azioni sono l'oggetto proprio della poesia»3 • Lessing opera dunque su queste due coppie di sintagmi: la poesia nel tempo, la pittura nello spazio; le azioni 62
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