cane, uno spinone, nero, la morda a un dito, l'indice, con-- un- solo ·dente.. Pensa che il marito potrebbe �occorrerla spaii�cando a fci:rz,\-lé mascelle del cane. Poi si rende conto che è il cane di 'Rénata, la sua insegnante di ginnastica, che abita di fronte a lei. Riconosce l'ispirazione omosessuale del sogno. Collega la «puntura» con un episodio scolastico: si era punta a un dito con un pennino. Le era rimasto sotto pelle, in profondità, una macchia, che dopo anni era affiorata. La cultura non si contrappone alla natura, ma diventa ciò che indica con la penna le penne grazie al passaggio segnato dal dente di un cane sul luogo della fobia. Ancora l'identità si lega alle strisce nel sogno seguente in cui però un ulteriore passo porta all'individuazione della componente nevrosi di guerra che nel sogno precedente è appena suggerita in una scuola che non sposta il soggetto dalla natura alla cultura ma ve lo riporta e che ha a che fare più con la prima leva obbligatoria che con un primato del linguaggio che offuschi la continuità tra apparati della natura e apparato psichico. Sogna di dover restituire due libri. Questo corrisponde a un debito, a due rate di un debito che le viene ricordato imperiosamente al telefono. I debiti si configurano come due cinturini d'orologio rosa, uno più grande e uno più piccolo. Ne disegna in aria la forma con le dita e le viene in mente che ricordano i cinturini messi al polso dei neonati come riconoscimento. Poi nota però, descrivendo il cinturino, che è bombato, ed è colpita immediatamente dal nesso bombe che le appare solo pronunciando ad alta voce i suoi pensieri. Osserva che così conformato il cinturino non può portare né orologio né nome. I pensieri associati la portano a parlare di alcuni brac28
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