zieD:te che sogna di guardarsi allo specchio davanti al quale la madre, sarta, usava rimirarsi. Anche qui il riferimento agli abiti, ai tessuti e alla confezione rimanda a un lavoro che è organico, immediatamente vitale, embriologico, ma che il sogno propone a una elaborazione psichica. L'analisi invita un paziente non tanto a prendere in mano la propria esistenza, quanto a usare le proprie mani per filare il filo stesso della vita. Ma tessere il filo della vita è un compito che prima di tutto mette di fronte alla morte. Così una paziente incinta sviene e nel perdere conoscenza vede macchie con- · fuse e mormora: «È orribile, è orribile», quando al ristorante le viene casualmente ricordata la data di morte del padre. E un'altra paziente sogna di essere un cane dalmata, un animale la cui sopravvivenza dipende dal numero delle macchie nere, dato che vengono eliminati dagli allevatori quegli esemplari che mostrano la tendenza a essere tutti bianchi o tutti neri. Il dosaggio dei colori si lega in questo caso alla mescolanza dellediverse nazioni di origine dei genitori, quindi in definitiva alla mescolanza di sangue e al godimento paterno, con qualcosa di infausto però che ha legato nella storia della paziente le sue nozze alla scomparsa repentina del padre. Tutte queste configurazioni - punti, macchie, strisce, ocelli, sfere - che a Firenze ho presentato ferme, nella posizione che vengono a rappresentare, qui le cogliamo in movimento, cioè direttamente nel lavoro che l'analisi produce sulla psiche dell'uomo. Abbiamo visto i colori e il fondo. Delle forme ci siamo soffermati sulle macchie. Ora vediamo brevemente le strisce in quanto preparano la formazione dell'ocello. 26 Sogpa di essere (spostata dal lettino) sulla sedia e di avere in mano un foglio, che cerca di leggere. L'analista, che me ne parlerà in supervisione, è al suo fianco. La donna cerca di leggere e le sembra di riuscirci ma è ostacolata dal fatto che sul foglio
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