Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

sottile per soffocarci, allora ci ricorderemo di te, stringeremo i denti e continueremo a lottare20 • La lotta è un percorso di cui i morti indicano la direzione e illuminano il cammino. Succedono anche momenti di scoramento in cui tutto appare assurdo e senza senso, quando il pensiero del morire annienta le differenze e le motivazioni della lotta: Centinaia di giovani stavano uccidendosi sotto quel cielo, in quella meravigliosa giornata di fine anno21 • Sebbene i raggi della luna avessero ora sostituito completamente quelli del sole, anche così sentivamo in quella notte chiara, guardando le montagne sotto la luce del plenilunio, che era davvero bella la vita e un non senso dover morire22 • Chiodi è stato arrestato dai fascisti, rischia la morte. Fuori si sentono voci tranquille di passanti e grida di bambini. Un terribile pensiero mi prende. Perché mi sono impegnato in questa lotta? Perché sono qui quando tanti più sani e forti di me vivono tranquilli sfruttando la situazione in ogni modo? Ripenso alla mia vita di studio, al mio lavoro su Heidegger interrotto. Perché ho abbandonato tutto questo?23 Abbiamo visto in precedenza come il senso di angoscia nel prospettarsi la propria morte sia fortemente ridotto dalle circostanze della guerra. C'è anche un'altra ragione di tipo filosofico-religioso, che ci è segnalata tra l'altro dalla stupefacente serenità di molti partigiani negli ultimi momenti prima dell'esecuzione24 . Questa calma, questa serenità sono tali perché in qualche modo si afferma la convinzione che qualcosa di loro continui a vivere negli altri, perché gli scopi della lotta oltrepassano la vita dei singoli25 • Semmai nell'eventualità della propria morte 203

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