e una gonna che però aveva una tonalità più chiara della giacca, bluette la gonna e invece blu turchino la giacca... L'abito da cavallerizza aveva una bombetta». Questo termine di sorellastra riverbera anche sul sogno precedente una maggiore vicinanza fra la paziente e la madre: rivela un gioco di tre generazioni in cui la nonna esiste anche per rimarcare una identificazione della figlia con la madre. In un altro differente caso, cui pure mi sono riferito in quella sede, è la moglie, invece, del soggetto in analisi che in un sogno «è al telefono e parla di un vestito che tiene in mano, con le maniche corte, di color rosa o lilla». Un sogno nuovo, di cui ancora non ho parlato è invece quello di una giovane che, memore di una sensazione di cedimento vitale che ha provato anche in rapporto ai timori per la salute della madre, sogna di discutere con sua sorella a proposito di una gonnellina rosa-arancio. La sorella ha messo questa gonnellina sul proprio letto e intende indossarla. La paziente protesta perché sa di avergliela lasciata già una volta, ma non riesce a convincerla. Interviene allora un'altra sorella, minore delle due litiganti, che sono gemelle, cercando di mettere pace. La sorella gemella sbotta però: ma se la vuoi tientela, e se ne va. Prova un fortissimo dolore al risveglio. Ricorda che a quattro anni la nonna aveva fatto per loro due, due gonnelline molto graziose, a uncinetto, per metà a conchigliette e per metà a nido d'ape, come un alveare. In questi due ultimi casi, che non sono di nevrosi di guerra (ecco come questa forma ci rende edotti di altre forme, la nevrosi di guerra in tempo di pace mette in rilievo forme che appartengono più ampiamente alla psiche umana), delle sfumature di rapporto trovano espresione su una scala di tinte in cui però accenna a rappresentarsi quella rottura di confini fra le cellule, fra gli individui (le due gemelle), quelle interpenetrazi:oni e confluenze che investono i termini del tabù dell'incesto e del20
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