Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

Gran parte della struttura immaginifica eliotiana è racchiusa in queste considerazioni. Baudelaire confina con Kierkegaard, l'ennui con la sensazione di angoscia di chi s'annulla in Dio. Pure, se questo è dichiaratamente il punto d'approdo, sembra proprio che la Vita Nuova fornisca ad Eliot più materiale di «contaminazione» che di Salvezza. Se mai, per rappresentare la sublimazione, egli si affida - con qualche variante - all'impianto degli ultimi canti del Purgatorio. Quello «shock» citato nel saggio su Dante causato dalle avances della Lady («Ritratto di signora») oppure registrato dal «garçon délabré» («Dans le restaurant»), lo stesso shock che impedisce a Prµfrock di accostarsi alla donna del salotto letterario, si annulla completamente nel Mercoledì delle ceneri a testimoniare una vera rimozione della sessualità. Lo vediamo chiaramente nella III e nella IV sezione. Nel primo caso il simbolo sessuale della scala si associa a paura e ad un profondo disgusto per l'organo femminile: Al secondo giro della seconda scala Li lasciai avviluppati e rivolti in basso; Non c'erano altre facce e la scala era buia, umida, frastagliata come la bocca bavosa d'un [vecchio, insanabile, Oppure come le fauci dentate d'uno squalo adul- [to2s. A mano a mano che il poeta sale verso l'alto, vincendo una serie di repulsioni e di tentazioni, si depura del Peccato («Signore, non son degno... ma dì una parola soltanto»). Nel secondo caso, riallacciandoci ad un'immagine già citata, assistiamo alla vittoriosa sovrapposizione di Beatrice all'effigie stessa del Peccato. 192 La silente sorella velata di bianco e azzurro Tra i tassi, dietro il dio del giardino

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