Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

successive associazioni interpretative. Rileggendo tutte le descrizioni di sogni, propri ed altrui, contenute nell'opera di Freud, il colore riappare in varie occasioni. Ma i pochi esempi citati mi sembrano sufficienti a ipotizzare che esso possa avere una rilevanza maggiore di quanto egli stesso non gli attribuisse. 4 - Un'ipotesi di lavoro I risultati delle ricerche di Sergio Finzi40 sulle modalità che caratterizzano l'emergenza dei colori nei sogni dei pazienti in analisi, e sulla funzione che essi svolgono, sollecitano, come è sempre avvenuto per le più rilevanti acquisizioni della psicoanalisi, a porsi l'interrogativo sulla loro estensibilità ad altri campi di indagine. In prima istanza, e per quanto riguarda lo specifico della produzione letteraria, ciò non può non significare il volgersi dell'interesse sull'impiego delle «marche» di colore nelle opere poetiche, narrative, teatrali. Un uso chesulla scorta di talune osservazioni di Pinzi - si vorrebbe cogliere non certo nei suoi immediati elementi di simbolizzazione, ma piuttosto nei suoi aspetti - ove vi siano - strutturanti; come punti di riferimento, cioè, della stessa costruzione del testo. Una «grammatica» e una «sintassi» dell'uso dei termini di colore potrebbe - credo - offrirci nuovi elementi sul lavoro della scrittura. Anche al lettore più disattento non può certo sfuggire la diversa tonalità coloristica delle tre cantiche della Divina Commedia, dal buio dell'Inferno, alla vaga sfumata luminosità del Purgatorio, alla luce piena, sino all'abbaglio, del Paradiso. Ma altro è limitarsi a una «impressione» di tal genere, altro è ovviamente, seguire minuziosamente l'iter, la dinamica dell'operazione testuale compiuta da Dante nel suo poema a tale proposito. O si prendano in considerazione, nella Ricerca prou- · 167

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