Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

stesso Freud, e mi sembra vi siano buoni motivi per accettare questa indicazione. Il sogno dello «zio con la barba gialla», anch'esso riportato nella Traumdeutung è analizzato da Freud, che lo ha fatto nel 1897. Qui la «barba gialla» dello zio Josef serve da collegamento, da «tratto unario», con la figura del collega R., che appare nel sogno «incorniciato da una barba gialla che spicca con particolare chiarezza». Su questa barba Freud si sofferma minuziosamente: «Mio zio aveva effettivamente un viso così, allungato, incorniciato da una bella barba bianca. Il mio amico R. è stato nerissimo, ma quando le persone nere di capelli incominciano a incanutire, scontano lo splendore degli anni giovanili. La loro barba nera subisce pelo per pelo uno spiacevole mutamento di colore: diventa dapprima di un bruno rossicio, poi gialliccia, e solo in seguito definitivamente grigia. In questo stadio si trova attualmente la barba del mio amico R.; del resto anche la mia, noto con rincrescimento». Ho definito «importante» questo sogno, poiché nell'analisi che ne compie, Freud mette in campo per la prima volta la censura; quell'elemento che mentre lo portava alla identificazione di R. con Josef, per poterlo definire, come lo zio, un «deficiente», in pari tempo lo induceva a provare per lui, nel sogno, «una grande tenerezza»: una «tenerezza» che è - dice Freud -un «mezzo di dissimulazione», un prodotto della censura33 . Freud ritornerà più volte su questo sogno. Tra l'altro, nel paragrafo sul «Lavoro di condensazione», del capitolo s_ul «Lavoro onirico», dove all'elemento colore viene dato in questo modo risalto: «... nel sogno dello zio la barba bionda spicca come tratto rafforzato della fisionomia che, appartenendo a due persone, risulta indistinta, e contiene inoltre, nei capelli che tendono a incanutire, un'allusione a mio padre e a me stesso»34• Anzieu35 , commentando il sogno dello «zio Josef» scrive tra l'altro: «La seconda osservazione riguarda il colore 165

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