bianchi manifeste, se neri, oscure, & se fia rosso alquanto, non del tutto manifeste, se variati di colore maggiori travagli predicono» (II, XI, p. 122). «I pesci rossi, a servi & malfattori predicono tormenti, a infermi grave febbre, & ardore, et a quegli che vogliono sare secreti predice essere manifestati» (II, XIV, p. 131). «Il lauro mostra ricca donna, per il color sempre verde, & bella, per la sua bellezza». «Le nuvole bianche mostrano felicità ... Risplendenti infelice avvenimento di cose predicono, con caligine ansieta, nere, fortuna & malinconia (II; XL, p. 160). Le formiche «se andranno d'attorno il corpo, morte predicono, percioche sono figliole della terra, & fredde & nere» (III, V I, p. 195). Da questi passi - e dai non molti altri ove Artemidoro fa riferimento al colore, appare chiaramente come egli tenda a sottolineare, più che attributi in senso stretto simbolici, l'analogia. E ce lo conferma il pur brevissimo paragrafo dedicato specificamente ai colori: «Le cose di colore simili mostrano il medesimo: pigliando uno in dono un Etiope, il giorno dietro gli fu dato un vaso pieno di carboni» (IV, XL, p. 255). Ma torniamo, con un brusco salto di secoli, alla psicoanalisi, a Freud. Da un primo esame, certo del tutto sommario e incompleto, dei moltissimi sogni cui si fa riferimento nei suoi scritti si può ricavare l'impressione che l'attenzione da lui rivolta al colore non sia stata grande. Ed è forse degno di nota il fatto che in tutta l'opera di Freud - se non vado errato - il più pregnante riferimento al colore non appartenga all'analisi di un sogno, ma al «ricordo di copertura» di cui egli rende conto nel saggio di titolo analogo (Die Deckerinnerungen) pubblicato nel 189925 , che si riferisce, come si sa, a un episodio della sua infanzia: 162
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