Questa ambivalenza, che si riscontra pressoché ovunque, osta a che, secondo i dati dell'antropologia, i colori possano venir considerati, per tornare alla prima terminologia di Freud, come «cifra», anche se nella loro simbolizzazione non è difficile scorgere una componente dominante positiva, favorevole, o viceversa negativa, nefasta. Al contrario, ove si consultino i «libri dei sogni», legati alla divinazione, anche nelle versioni non specificatamente legate al gioco del lotto, ove cioè non ci si limita alla mera corrispondenza meccanica tra un colore e un numero determinato, i colori si presentano necessariamente con un significato largamente univoco. In Il grande dizionario dei Sogni di Laura Tuan24 , che si pretende come «La chiave per conoscere», oltre ai «numeri fortunati», «il significato divinatorio, l'interpretazione psicologica, la salute», possiamo infatti leggere: L'arancione significa potenza occulta ed energia vitale; l'azzurro, spiritualità, fedeltà, libertà; il bianco luce, espansione (lo Yang); il bruno, terra, oscurità; il giallo freddo, avarizia, invidia, gelosia; il giallo caldo e dorato, coscienza, verità ( il Sole); il nero, le situazioni cupe, segrete, la morte, la madre, gli Inferi; il rosso, sangue, fuoco, vino, collera (tunnel e corridoi rossi simbolizzano il mestruo); il verde, gioventù, speranza (gli anni verdi, i pascoli del cielo). Ma, inevitabilmente, nelle voci dedicate ai singoli colori, anche in un libro di questo genere, cui non si possono certo attribuire connotazioni scientifiche, le antinomie si ripresentano; e con esse curiose estrapolazioni analogiche in direzione della vita biologica: il giallo, per esempio, «Può denotare un sHente inizio di disturbi epatici», il verde, invece, «rivela che la vita vegetativa svolge un ruolo predominante nell'esistenza dell'individuo». 160
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