Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

z'ombra di dubbio come un trauma sessuale. Quarto e fondamentale punto, la semeiotica da cui si riconosce una nevrosi traumatica di guerra in tempo di pace non sono le espressioni linguistiche o comportamentali dei pazienti, i lapsus, le azioni sintomatiche, ma determinati aspetti e vicissitudini della luce e dei colori. L'intensificarsi della luce nei sogni svela il versante della nevrosi di guerra che dà sulla follia, un'inclinazione psicotica, e riguarda l'amore incestuoso per il padre. La tonalità, una gradazione di colore nei sogni, il confronto fra tinte simili che sfumano l'una nell'altra, con� cerne invece, sul versante della perversione, il trasporto amoroso per la madre. Scopriamo così come la tinta sessuale di una nevrosi traumatica di guerra deriva da quell'operazione che Freud, parlandone a Fliess, chiamava la «cattura del tema dei genitori», il tema della guerra, ma anche il tema della loro unione sessuale, unione indicibilmente violenta e scaturigine di quello scandalo della ragione che fa dire a un mio paziente evidenziando i legami con la paranoia: «Come posso essere figlio di mia madre? Un essere umano non può fare un figlio. Non esiste». Vi è infatti nella procreazione qualcosa di impensabile e di esplosivo. Per primo osò guardarvi Darwin, illuminato dalla lettura di Malthus, e da questo riconoscimento, dal riconoscimento cioè della stretta parentela tra l'atto generativo, la copula, e un'esplosione, uno scoppio di inaudita violenza, guerra e sessualità, trasse i lumi sufficienti e comprendere l'origine delle specie. La connotazione però più inquietante della nevrosi di guerra in tempo di pace dipende dal fatto che il trauma che sembra essere alla base di questa nevrosi nel binomio guerra-sessualità, sembra averne lasciato il segno quasi nella struttura cellulare dei pazienti nei quali si manifestano trombi di misteriosa origine, ectasie, spasmi, gonfiori, eccessi di trombossano nel sangue. 16

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