trattava di una formulazione ancora troppo ampia, e devo aggiungere che è proprio all'età tra i due e i quattro anni che il bambino è particolarmente predisposto alla balbuzie. La teoria di Hermann mi ha aiutato a formulare queste connessioni. Ricapitolando la mia ipotesi: una determinata causa, l'attaccamento frustrato, può costituire una situazione di base tra i due e i quattro anni, in certe condizioni. Questa situazione di base è specifica per la formazione della balbuzie, mentre i fattori che provocano direttamente il sintomo non sono specifici. La cerchia dell'istinto di aggrappamentò era il sistema più ampio all'interno del quale tutte le diverse cause trovano una interpretazione comune. Ritengo che anche la formazione di un cancro possa avere qualcosa a che fare con una determinata, specifica, situazione di base, che potrebbe essere, ad esempio, una certa infezione. E forse occorrono molti anni, o addirittura decenni, prima che il male si manifesti, ed è contro questa «dilazione»che noi ci ribelliamo. Può darsi anche che questa nostra ribellione impedisca la visione periferica. Nella seconda parte di questo mio scritto vorrei presentare alcune particolarità della mia esperienza di terapie infantili, il cui elemento comune è il presentarsi del «bello». La terapia infantile permette di osservare, in statu nascendi, come si entri in uno stato creativo. Nella psicoanalisi dei bambini aiutiamo il bambino a portare alla superficie le correlazioni nascoste dietro il sintomo. Nel corso del mio lavoro ho osservato il seguente fenomeno: in un rapporto terapeutico ben funzionante, dopo un certo tempo, nel materiale appare «il bello». È il bambino che avverte l'esigenza di esprimerlo, in forma visiva, 141
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