riconoscere ciò che non ci si aspetta. Una volta, passeggiando in un prato, si era accorto che, in un certo punto, il suolo aveva un colore diverso. Il padrone, da lui interrogato, gli disse che in quel luogo avevano interrato una pecora morta di carbonchio. Collegando quella osservazione casuale con l'analisi scientifica, Pasteur aveva trovato la soluzione di un suo vecchio quesito. R. Meyer era un medico di bordo. Navigando una volta nei pressi dell'equatore aveva curato i suoi pazienti salassandoli. Lo colpì il fatto che il colore del sangue era cambiato, sembrava più rosso. Controllando scientificamente questa osservazione divenne così uno degli scopritori della trasformazione dell'energia. L'attenzione periferica esprime l'atteggiamento di «andare in cerca»: mi affido alla possibilità di trovare qualcosa. L'intelligenza che va in cerca mette in questione quanto noi si sia capaci, parallelamente alla nostra irreversibile conoscenza diretta, di prestare attenzione ai dati periferici. Vediamo soltanto ciò che si presenta nel nostro campo visivo; ciò che ne è al di fuori, per esempio dietro di noi, non può essere visto. Se desideriamo percepirlo, possiamo farlo unicamente con l'aiuto delle orecchie, che sono in grado di ricevere stimolazioni da tutto lo spazio che ci circonda. In tal modo l' «andare in cerca» acquisisce una qualità acustica. Nel buio ci si orienta con l'aiuto delle orecchie. Si diventa «tutto orecchie»; in queste circostanze ci si trova in uno stato più profondo e più regressivo. Secondo Ferenczi il «mondo dei suoni» appartiene a un livello della realtà diverso dal mondo visibile e tangibile. Il mondo dei suoni, ivi compresa la musica, è caratterizzato ..:_ scrive Kierkegaard - dal fatto che «è qui, e subito non è già più qui»; ed è ciò che gli dà il suo carattere irrazionale. Al mondo dei suoni corrispondono le cose che si situano al di sotto della possibilità di formulazione, gli 134
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