Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

tante da un complesso articolato di induzioni e deduzioni40 il cui esito «ideale» è dato dalla sintesi cognitiva. Il «metodo» di Gombrich ha però il difetto, in primo luogo, di non poter spiegare gli «errori» epistemologici di Leonardo (se non reintroducendo di soppiatto il dato approssimativo dell'osservazione naturalistica, che mancava a quel tempo di adeguati strumenti tecnici); in secondo luogo - fatto ben più importante - la razionalità di un metodo non avrebbe mai potuto liberare Leonardo dalla soggezione allo "stampo" del Guerriero. Per sostenere lo stemma mediceo, Occhio meduseo posto alla sommità della Sala delle Asse nel Castello Sforzesco di Milano, occorre un pergolato di nodi fatto di una logica ben diversa da quella della Ragione. E i «ludi geometrici» di Leonardo, o i moduli decorativi che intrecciano le sue «imprese» o «divise», se hanno !'«ostinato rigore» dei «gruppi [di nodi] del Bramante» è soprattutto in quanto si propongono di creare, con elementi naturali e artificiali, un simbolo di pace che disinneschi la volontà di morte del Guerriero additandogli non un «orizzonte disabitato dell'essere» ma l'amenità di un tempietto d�l Bramante. Bisognerebbe allora parlare della guerra, delle opere di ingegneria militare di Leonardo, della ricerca di una «sagoma ottima» che permetta di assorbire i colpi delle bombarde; e della conseguente evoluzione dai bastioni a sezione frontale (che incassano passivamente il colpo come accade nella rappresentazione frontale del Cenacolo) a quelli a sezione piramidale (dove l'impatto è.ridotto della metà) e a quelli a forme «sfuggenti» - a cupola o ellittici - che daranno vita, abbandonando le preoccupazioni belliche, alle forme palaziali-residenziali del castello di Romorantin progettate dall'ultimo Leonardo. Ma di questo un'altra volta: 127

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