Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

colo confluivano le «impressioni» dei cinque sensi più l'immaginazione (imaginatio o fantasia); il secondo ventricolo era la sede dell'intelletto e del cosiddetto «senso comune» che coordinava le informazioni dei sensi; il terzo ventricolo ospitava la memoria. Ebbene Leonardo disegnerà delle sezioni longitudinali e trasversali del cranio dove il senso della vista, quello da lui privilegiato, confluisce nel primo ventricolò, dove è stato «spostato» anche l'intelletto; nel secondo ventricolo confluiscono invece i sensi per lui «minori», coordinati dal «senso comune», e la fantasia24 • Nella riforma dell'anatomia cerebrale eseguita da Leonardo non sussiste più quindi nessun intervallo tra la vista e l'intelletto: vedere è immedi�tamente conoscere, come si conviene a una corioscenza visionaria. Ora, sebbene un simile modello appagasse in pieno Leonardo in effetti non poteva reggere a un esame logico approfondi:.. to. Così egli lo a.ccantona e ne ipotizza un secondo che ricolloca tutti e cinque i sensi (compresa la vista, dunque) nel primo ventricolo, mantenendo nel secondo ventricolo il «senso comune» e l'intelletto, ma «sposta» la fantasia (rispetto all'originario modello scolastico) dal primo al secondo ventricolo collegandola così direttamente all'intelletto. Come a dire che l'atto razionale non può compiersi se non attraverso la fantasia, senza cioè mai costringere l'oggetto nel puro dominio del concetto. Spostamento quanto mai gravido di conseguenze, sulla base del quale non solo verrà edificata tutta la «precettistica» del Trattato della pittura, come nota giustamente Kemp; ma che gli farà costruire la sua ottica in funzione del Trattato della pittura, con le inevitabili interferenze «pregiudiziali» nella strutturazione del campo della visione a cui abbiamo già accennato. La morale di questo piccolo aneddoto . è che, se avesse 119

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