Notomia fantastica È noto che le prime ricerche anatomiche di Leonardo, quelle del periodo milanese, «scoprono» strutture completamente fantastiche come il sistema neurologico da lui immaginato-incentrato su tubuli nervosi contenenti «spiriti animali»-che poco o niente ha a che fare col sistema nervoso del corpo umano quale ci è noto oggi21• Le ragioni di una tale situazione sono molteplici e possono risalire tanto alla tradizione ippocratica quanto, soprattutto, alla carenza di soluzioni chimiche adatte per la preparazione dei nervi del sistema nervoso (Freud stesso ebbe il merito di scoprirne una molto efficace, al cloruro d'oro, all'epoca del laboratorio di Briicke); come pure al rapido deterioramento dell'organo sezionato-come l'occhio, per esempio-che altera gravemente il reale rapporto tra la sua struttura fisiologica e la sua funzione (il cristallino dell'occhio, non più mantenuto in tensione dalle fibre muscolari, acquista forma sferica anziché conservare la propria forma di lente biconvessa; da qui un inevitabile rapporto sfalsato tra struttura e funzione). Nonostante queste limitazioni, sulla base dei rudimentali mezzi di cui disponeva Leonardo cercava comunque di vedere meccanismi interni che corrispondessero il più fedelmente possibile alle funzioni che dovevano spiegare. Non c'è dubbio che egli mira sempre alla verità scientifica, e più tardi si renderà perfettamente conto di quanto più complessa fosse in realtà l'anatomia e la fisiologia indagata. Ma le sue «fantasie» scientifiche (fantasie almeno nel caso della anatomia «milanese»), i suoi «errori» ci insegnano che al di là di quello che nella natura c'è realmente si tratta per lui di non rinunciare a cercare con «ostinato rigore» quello che dovrebbe esserci. Gli errori di Leonardo non sono produttivi nel senso dei geniali errori epistemologici di Galileo e Cartesio che, come ha mostrato Koyré_nei suoi Studi galileiani22 , diven117
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