Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

viene ripristinato abbandonando l'arte per la scienza, rinunciando al talento artistico per la teoria. La rinuncia all'erezione del talentuoso feticcio, che fa attendere Leonardo al miraggio dell'opera perfetta, si propone di spezzare finalmente il legame sterilizzante del soggetto al pidre ideale, l'infinita metamorfosi del prodotto nello scarto. La differenza, che_ha sempre a che fare con lo sguardo, è quella che passa fra un'opera così perfetta da paragonarsi a una visione miracolosa e una conoscenza che è visione, una conoscenza visionaria. Differenza che passa per una messa a punto, per una registrazione, per una strutturazione del campo dello sguardo che però non produce un'ottica ma un trattato della pittura, vale a dire una conoscenza che non ha rinunciato a includere l'occhio che gode. Sant'Anna, la Madonna e il bambino con l'agnello, opera (anche temporalmente) parallela al San Giovanni Battista, realizzerà questo legame finalmente non sterile tra sapere e godimento. Vedremo che essa costituisce non a caso la Summa di tutti i precetti compendiati nel Trattato della pittura per articolare la smodatezza della pulsione scopica in una scienza utile al soggetto. Una scienza che non rinuncia al legame con l'oggetto incestuoso ma che si ingegna di trasformare le ripercussioni devastanti che possono derivarne per il soggetto nel frutto di «utili e mirabili invenzioni». Sebbene Leonardo fino alla fine della sua vita non abbia osato rendere pubblica la sua scienza, rinchiusa nel segreto della scrittura mancina, il patrimonio di sapere accumulato dalla sua articolazione dello sguardo verrà trasmesso per testamento a un suo allievo, Francesco Melzi, Terzo testimone20 cui spetterà il compito di ricucire quel Trattato della pittura che è l'unica opera «organica» che ci sia rimasta di Leonardo teorico. 116

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