Il piccolo Hans - anno XV - n. 60 - inverno 1988-1989

in un fortino o in un tempietto: questa ci sembra la funzione del mancinismo di Leonardo, corrispettiva in lui di quella della sterilità. Asserragliato nel suo precario nido il «figlio di avvoltoio» studierà dall'interno la Natura, vivendo in simbiosi con essa, al fine di dare consistenza di sapere al suo vertiginoso, indicibile «segreto». L'insegnamento delle Favole -È grazie alla sterilità della matrigna Donna Albiera, primamoglie di ser Piero, osserva Freud, «che ilfanciullo poté entrare nella casa paterna (o meglio avita)»18 , quella casa che Leonardo cercherà di salvare con tutte le sue forze prima con l'appello fallimentare a una via legale da cui è per sempre escluso; poi con la costruzione di una nuova scienza, di una struttura che anziché sterilizzare riuscirà a comprendere e a utilizzare quella potenza distruttiva che è il moto propulsore, l'impetus della vita stessa. «Così fo io a chi ben non mi sa usare» risponde la Natura al parpiglione (la farfalla) moribondo che, attratto dallo splendore del lume, non ha esitato a passare in mezzo al fuoco. A che prezzo si pagano l'ingenuità e la tentazione nel luogo che esploro! sembra dirci la favola di Leonardo. In un altro punto dei suoi Bestiari egli annota però che «la salamandra nel foco raffina la sua scorza», come a suggerire che il godimento non solo è possibile, sostenibile, non micidiale; ma anche utilizzabile positivamente a patto che ci si sappia bene attrezzare, a patto di adattarsi al luogo «terribile e suave» senza paura di divenire un «mutante», non esitando a modificare la propria struttura soggettiva innestandovi tutti quei dispositivi, minuziosamente indagati e mutuati dalle specie naturali, che sono altrettanti congegni necessari alla metamorfosi del fragile parpiglione nella «raffinata» salamandra. 113

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