Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

I messaggi non verbali si incrociano all'interno- del sogno: orizzontalmente la Teoria, la preoccupazione di raggiungere una formulazione teorica, interpella il Castello; verticalmente lo striscione cala ed è ritirato, una scala sale e scende fino al sottosuolo dove un'altra direzione orizzontale, parallela alla passeggiata in piano, ha luogo: la metropolitana. Vi sono inoltre due marche di colore: il giallo, del libro giallo, e il rosso, dello striscione. Un'altra indicazione che potrebbe passare inavvertita riguarda il tono brusco del personaggio in auto, cui fa da pendant la bruschezza di modi del medico in fondo al testo sognato. Dalla posizione, all'inizio e alla fine, di queste «caratteristiche» se ne desume l'importanza per il nostro lavoro successivo: il cenno è per il trauma. Mi propongo infatti un'analisi microscopica del trauma, non perché se ne effettui una scomposizione negli elementi minimi, ma perché esso stesso ci risulterà minimo come sarebbero per esempio gli effetti di un improvviso innalzamento della voce, o di uno scherzo fuori luogo, o di uno spavento, magari indotto, dopo una serie di rimbalzi di persona in persona, motivo di pensare al pericolo di contagio. E mostrerò che esiste una gradazione nel trauma. Tutto questo sembra molto cortese ma le forze in gioco riguardano il Terribile.1 La via che sale, con la scala da fare per ottenere lo sconto, ma anche con lo striscione che viene lentamente ritirato, illustra la revoca delle teorie sessuali infantili in cui consiste il virare, come per un intensificarsi della luce, della perversione in psicosi. La via che scende, la «sotterranea» fa pensare alla morte. Di fronte al pericolo dell'Eros, le prese e la televisione richiamano la genitalità osservata nella scena primaria, sentito come pericolo di morte, la Teoria invoca il Castello, da cui vengono in aiuto le teorie sessuali infantili, che portano la possibilità di una passeggiata in superficie, di 13

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