traI'e) si • replka immediatamente anche nel «guardare dentro» da parte del padre nella ferita del figlio(... guarda che bel taglio... e guardò dentro anche Iu:i). Nei rapporti tra questi diversi livelli strutturali si può appunto evidenziaI'e in qual modo vi1ene utilizzata funzionalmente la ridondanza della funzione foor.i--?denhio: origina- . riamente motoria, essa poi consente di costituire le fondamentali relazioni spaziali, ritraducendosi (in un diverso livello) anche nella funzione di avvicinamento della vista. Quest'ultima, proprio in dipendenza dalla funzione fuori--?dentro, può diventare sostitutiva di un'attività erotica. Si può seguire, ,come ultimo esempio di trasformazinne, l'attività della funzione termica fredd�caldo, inizialmente confusa con la motoria fuori�dentro. '-' Essa permea ridondantemente il verbo «rincasava», la parola «primavera» (, essa è la stagrone che segna il passaggio ,inverno =freddo--? estate =caldo); ,gradua con valori termici «medi» sia «pomeriggio» sia il « meriggio assai ti1epido»; oonfluisce nel teporie interno alla vagina, dove il ,sangue raccoglie questa connotazione; essa poi si determina sucoessivamente nel «latte» che sgorga dal personaggio fomminile di Lucrezia. 10 La ridondanza della funzione fuori--?dentro, come si è visto, entra a far parte del sistema visivo (occhi penetranti). Ed è il sistema visivo che con una funzione di contrasto primaria (l'opposizione bianco-nero), derivabile dall'opposizione «,esterno-interno», ev , idenzia il l• egame anagrammatico tra la liquidità del latte e la liquidità del «nero» maI'e deUe «b-LATTE» (che dà il titolo al racconto), nel cui interno ,si svolge la prosecuzione dell'iniz , iale moto fuori --?dentr.o. È attraverso questo tipo di analisi che si intuisce la complessità della «fonte comune». Essa si rivela un sistema formato di pochi elementi logici (le coppie che si sono evidenziate nei Iorio rispettivi livelli di rappresen82
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