in questo modo complementari lo spazio esterno ed interno. Una spazialiizzazione «mentale» del coTpo si mostra bene nella frase «... il figlio, ,allargando con sicurezza le labbra della fe:riita e frugandovi dentro con l'altra mano,...». La mano attaccata all'avambraccio non può raggiungere l'avambraccio (come può controllare lo stesso lettore): le due mani che rispettivamente allargano e frugano nella ferita mostmno · appunto che la ferita-vagina è collocata in uno , spazio dislocato dal corpo (necessariamente all'esterno), con il quale però la mente è in una relazione assunta funzionalmente come oorporea, e quindi interna. Ma ciò sintetizza e presentifioa nell'identità fuori=dentro la funzione «far entra:rie» con cui il testo colloca fin dal prinoipi,o l'Io in rapporto all'ambiente esterno. All'interno di questo spazio relazionale molti altri livelli di funzioni l' inguistiche ottenute da una combinatoria di sistemi più elementari si unif.icano· nel �sto mediante questo primo sistema. È sufficiente vederne alcuni, per coghe:rie l'ampiezza di quella che si avverte essere la «grande fluttuazione» dei molti oentri attivatori che si proiettano nell'enunoiato, costituendovi ridondanze di legami associativi nella rete 1inforenziale sottostante l'enunciato. 1 Ad esempio gli «occhi sbrigliati e penetranti» dell'avvocato non sono «appassiti» dal figlio. Il comune e più immediato legame tra «appassire» e «fiori» costituisce al1ora una relazionie identificatoria tra «occhi» e «fiori» e, nel riferimento ·a «penetranti» (e quindi a PENE), il sistema occhi=pene=fiori. Esso ricostruisce infer , enzialmente, tramite la penetrazione nel-la vagina-ferita-sangue, la -sotterranea equivalenza metaforica penetrare=deflorare, implicandola anche nella relazione · penetrare=guardare. Perciò nel testo il primario movimento fuori-+dentro (che costituisce appunto il pene81
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==