zione precedentemente mostrata sia essa stessa costitutiva, ma a livelli sempre più profondi, della continua stabilità di primari centri attivatori, che si proiettano continuamente nel linguaggio come metafore linguistiche. Ricostruiamo perciò, ora in modo completo, la struttura generativa che ha prodotto questo testo. L'accoppiamento padre-figlio appare assolvere chiaramente, in questa struttura, (prima che se ne discutano in chiave psicoanalitica gli aspetti omosessuali ed eterosessuali) ad un bisogno di identificazione tra un'identità avviertita come vecchia ed un'identità avvertita come giovane, tenute separate, nella mente, da un mutuo disconoscimento che appare come una vera dissociazione, e che , rivela uno stato di scissione dell'Io. La funzione identificatoria che salda questo reciproco disconoscimento mediante una -oontemporanea reciprooa dipendenza (che perciò poi obbliga ad un immediato aocoppiamenro), è il senso comune di una pevdita. Un'identità v,ecchia perde la vita amandola, un'identità giovane la perde dissipandola. Qui si delinea un primo nucleo logioo antecedente la simbolizzazione verbale: esso è uno stato psichico sulla pe11dita, invasivo dell'Io, generatore di uno stato di scissione. Questo nucleo viene raffigurato perciò mediante la sua separazione in due identità, tramite una doppia coppia di opposizioni (vecchio vs giovane, vitale vs non vitale), unite con un'inversione (nella 11elazione vecchio= vitale vs giovane= non vitale) rispetto al più naturale sistema « vecchio=non vitale vs giovane= vitale». Questa i! nv, ersi:one chiasmatica è il più appariscente centro generativo del sistema, e illumina su come, sinteticamente, nella mente umana possano venire ricombinate strutture che presumibilmente nel sistema nervoso animale operano in modo più rigido. Tramive questa rioomposizi:one iniziale, ottenuta dalla destruttura76
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