Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

nella bellezza femminile, e� è quanto appunto rinvia nel testo, come «beltà», proprio al BELTA-glio che il figlio mostra al padre (guarda che bel tagHo). Il « bel taglio» è dunque anche femminile, ed è situato in una parte, l'avambraccio, con cui l'omero, che , rappresenta il padre, si accoppia, mentre contemporaneamente il padre penetra il figlio. In quresto senso perciò il «bel taglio» risulta funzionalmente una vagina, in cui penetra il pene paterno, mediante un'astratta flessione tra avambraccio e omero. La singolarità del testo di Landolfii è, come si può eonstatarie, nella straordinaTia simulazione di un accoppiamento sessuale ,(interprietabile per il momento come omosessuale), ottenuto mediante la proiezione nel linguaggio di un aocoppi'amento naturale di dure parti del oorpo. Ciò è consentito, nell'enunciato, non da vere relazioni linguistiche, ma dalla disponibilità di relazioni intra-linguistiche, che è possibile interpretare come il prodotto di un'interferienza pre-verbale ideativa, che si sostituisce alle relazioni grammaticali ,(ne aggira .in un certo senso la censura) o vi si oompenetra. Questa disponibilità appare però favorita dal fatto che, se si indaga meglio la logica profonda che ha prodotto questo 1:Jesto, essa appare dipendere da una ulteriore instabilità (o non Tigidità) di molti nuclei attivatori, che riflette, ancora più in profondità, le modalita di autotrasformazione logica di una ,struttura che può essere interpretata come l'ipotetica « fonte comune» che interessava Freud: e cioè l'articolazione dell'intero sistema percettivo-sensoriale che a noi appare così saldamente fusa con l'attività pulsionale, e in particolare quella �essuale. È da questo punto in poi che l'analisi di questo testo acquista un ulteriore interesse, poiché permette di farci ìntuire in quale modo la complessa attività di simula75

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