Questa concezione del significante verbale, capace di autointerferenza, può già spiegare quale disponibilità naturale vi ,sia, nel processo di significaz , ione, alla creazione di legami simbolici oscuri, oocultati nella comunicazione oridinaria. Tutte queste osservazioni permettono ora di comprendere meglio l'importanza e la significatività, nel testo di Landolfi, della relazione omero-avambmccio, e tramite essa evidenzial'e anche meglio la specificità di questo testo, in grado, per la sua interna struttura, di farci giungere aila comprensione della « fonte comune». Nel modello appena delineato il sistema nervoso umano appare in grado di scegliere appositament1e (e inconsciamente) funzioni logiche stabili primarie e metterle a servizio di funzioni logiche più estese temporalmente e quindi più instabili. Nella struttura del testo di Landolfi la relazione omeroavambraocio è appunto una di queste relazioni primarie, sostenuta linguisticamente dalla relazione pomeriggiogiorno, che è simile alla relazione sera-mattina identificata nel secondo testo di Calvino. La specificità del testo di Landolfi dipende dal1a funzionalità della coppia omeroavambraccio rispetto alla coppia pomeriggio-giorno. Essa è una funzione a carattiere logico-semantico che è possiLile produrre da un'interferenza di oontrol1o della corteccia acustica, 1a quale si mostra in grado di estrarre generativament , e «omeri» da pomeriggio. Omeri può attivare così in una parte della corteccia (quella cinestesica) un sistema di autorappresentazione corporea: essa è certamen1Je primaria dal punto di vista dell'organizzazione t ·emporale, perché iscritta direttamente nel codioe corporeo in relazione al movimento. :È perciò questo breve anello logico che, riprio1ettandosi nella corteccia acustica, può essere risemantizzato poi in senso linguistico con la parola avambraccio, con73
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