Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

zio di memoria interno ciò che una volta ha appreso in relazione ad uno spazio esterno. Nel linguaggio umano questa strategia di simulazione avviene mediante l'ausilio della corteccia acustica. Essa, apparentemente, permette di trattar,e relazioni tra gli oggetti che sono inscritti in -essa in forma verbale. Più propriamente la corteccia acustica, essendo una struttura di controllo dell'intero sist , ema, ne rappresenta funzionalmente una simulazione più complessa che riguarda, più che le sole relazioni tra oggetti rappresentati verbalmente, la completezza di molte altre funzioni di controllo radicate nei sistemi percettivi e sensoriali, che si sono evoluti ampliando gradualmente queste funzioni temporali brevi. Nel riferimento a oggetti nominati, il sistema linguistico indaga perciò contemporaneamente che le memorie funziona:li che li mppr,esentano ubbidiscano a funzioni di accertamento logioo più primarie: il sistema nervoso le utilizza sia per ripristinare attività interne sensorali-per,cettive particolarmente importanti nella intera storia evolutiva del sistema nervoso, sia per mediare e connettere, con esse, altre relazioni più difficili da oontrollare; e queste, nel loro complesso, costituiscono la rete inferenziale sottostante a:l tessuto linguistico. Due esempi, tratti da Calvino, permeUono di chiarire questi concetti, che sono importanti per comprendere la possibile struttura della « fonte comune». Nel libro Il barone rampante, Calvino descriye in questo modo la vita di Cosimo: « ... passione per la lettura e per lo studio, che gli , restò poi per la vita. L'atteggiamento abituale in cui lo s'incontrava adesso, era con un libro aperto in mano, seduto a cavalcioni d'un ramo comodo, oppure appoggiato a una forcella come a un banco da scuola, un foglio posato su una tavoletta...». Nella frase « seduto a cavalcioni di un ramo comodo, oppure appoggiato a una forcella » opera, senza che oe ne accor63

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