Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

in uno » - vale a dire nell'unità di distinti testi -, e formano discorsi, sintatticamente disposti e coniugati in organica materia e complessione e significazione morale: si raffigurano o si colgono in svelti profili (dalle linee sempre rilevate) l'uomo giusto e l'ingiusto, l'uomo « da bene » e var, ie specie di cattivi (insidiosi, falsi all'apparenza, mal costumati, ladri, maligni, astuti, iniqui, velenosi, omicidi), il fedele e l'infedele, l'uomo ingegnoso e « di grosso ingegno», l'uomo « ricordevole e smentichevole », l'audace, il forte, il timido, l'effeminato, l'« uomo gonfio », il pusillanime, il magnanimo, l'avaro, il liberale, l'iracondo, il mansueto, molte varietà d'intempera nti e il « temperato », e le specie degli stoHdi, degli stupidi, degli sfacciati, ma anche il vergognoso, il malinconico, e l'« amaro» (e sospettoso) col « giocondo » (e fiducioso), e poi l'arrogante, il simulatore, il bugia:rido di fronte al veritiero, l'adulatore, il fastidioso, l'empio, il misericordioso, l'ingiurioso, il «giuocatore de' dadi» e !'«amatore della caccia», il loquace, l'attivo e l'inconcludente, e infine le varie specie, ricor,date, dei «bestiali maliziosi». Nella rassegna e nella descrizione par quasi di scorgere un'idea e una sinossi di generi, una tipologia dei discorsi del corpo umano: che inclinano e s'incrementano nella natura e nelle fogge variopinte dei « temperamenti » non « temperati », delle indoli deboli o passionali, dei vizi. Infine viene la figura dell'Eroe: è accennata in poche righe, come in un breve canone, e porta e significa la virtù che ricongiunge l'uomo all'origine: la carità. Infatti 1 'eroe è l'opposto del « malizioso bestiale », ma non ha fattezze umane, « è quasi simile all'Angelo, overo alle divine Intelligenze »: sembra perdere il corpo - che è materia, struttura e svolgimento di questo volume -, oppure trasfigura, come « mezzo Dio », e non ha nome d'uomini, ma di miti: Ercole, Mercurio, Giove, Ettore. Bisognerebbe raccogliere dalla molteplicità dei corpi, dei 47

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