chiezza, e comincia a declinare». Mutamento del senso e della facoltà, e per questa parte, affisa « nell'organo corporeo», mutamento dell'anima, che però, si dice, è « sempre la medesima in tutta la vita» (p. 135). È coerente, dunque, obbedisce alla sua logica, tenace, si direbbe, come una conformazione nativa, quando, nell'int:mdurre alla sua medicina naturale dei vizi - cosa « mirabilissima, nuova, degna d'esser amata e desiderata» -, sul punto di aprire il libro sesto dei medicamenti e dei portenti, avverte che, a « levar via» e a ·« scancellare» i vizi, o a �< convertirgli in virtudi», non valgono « pensieri, immaginazioni o persuasioni di morali Filosofi», ma « purgazioni d'umori, naturali remedii e virtù di erbe, pietre e altre cose, et occulte proprietadi». Il temperamento l'orditura. Il ,Della Porta continua a sembrarmi un misto d'intemerato candore e di accortezza quando si limita a riferire, senza una chiosa, l'opinione di Empedocle d'Agrigento, secondo il quale « non solo i nostri costumi seguono i temperamenti degli elementi, ma non essere altro l'anima nostra che un'armonia di elementi» (p. 50). Quando però le sue attitudini si dispiegano, semplicemente e senza ritegno, in articolazione lavoro competenza dello sguardo, curiosità, individuazione congettura immaginazione i , gnara d'oggetti e significati, e loro rassegna e ordinata distribuzione, e il professore ,di magia non corre il rischio o non pensa di doversi dichiarare, allora entità, nature, proprietà naturali e spirituali, terrestri e celesti, in qualunque ambito o recesso o forma dell'universo si stia indagando, si connettono « mutua quadam colligantia et continuitate», e così connesse si espongono, e con erudizione, fin con pedanteria, si argomentano. Attitudini e modi così spontanei e dispiegati hanno composto l'orditura del libro dell'umana fisionomia. Dopo aver posto in luce la « vicendevol correspondenza» di 42
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