di questa «scienza», la quale non solo postula la correlazione che fa di un carattere somatico l'espressione (il significante) di un «costume» (contenuto o significato), ma produce le ·«regole di codifica» di tale correlazione, e, dunque, è allo stesso tempo teoria di un linguaggio speciale (inteso e raccontato come arguto e curioso) e produzione del suo codice. La fisionomia umana, la chirofisionomia, la fisionomia celeste, come si fondano sul principio che il corpo umano, la terra e i cieli parlano una lingua morale, sono questa lingua. Né possono essere del tutto assimilate alle teorie dei segni « che provengono da fonte naturale», segni come gli indizi, i sintomi, poiché esse producono la ,regola che fa di un carattere o evento naturale il significante di un'«inclinazione dell'anima», di più, con la stessa regola producono la relazione per cui il significato è causa o effetto del significante, mentre quelle teorie presumono o riconoscono la «regola socializzata» - una funzione non loro propria, ma di altro codice, di altra enciclopedia - per la quale i sintomi e gli indizi «necessariamente e comunemente» ,sono dei segni, e, per esempio, « il fumo può essere il significante di un fuoco non percepibile». 26 Il volume dell'umana fisionomia difatti forma e dispiega il codice del linguaggio morale del corpo, lo stabilisce in ogni dettaglio, dal capo ai piedi dell'uomo, in ogni forma, linea o piega, e nelle qualità, in ogni punto saggiate, delle carni sode o molli, grasse o asciutte, nei capelli, nelle unghie e in ogni sorta e rivestimento o radura di peli e di pelurie, nelle varietà di movimenti proprie di ogni organo e parte, dai gesti all'andatura, alle pieghe innumerevoli, marcate o sottili, della fronte, del naso, della bocca, e nell'incessante, ampia e minuta, lampante e sfuggente, mobilità degli occhi. Annovera ogni elemento in figura di lemma, e lo stabilisce come signifiJcante col suo proprio significato, o si dica come voce nelle sue acoezioni. Ma il volume è anche una 37
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