l'inclinazioni dell'anima». Sarà, per esempio, « il proprio segno della fortezza , aver l'estremità grandi»: nel ritrovare tale proprietà, il sillogismo riproduce nel segno del corpo, come una corrispondenza naturale e necessaria, il nesso di si1gnificante e significato. Ma l'esposizione e la dimostrazione del sillogismo, come struttura del metodo e certezza della scienza fisionomica, assumono aspetti d'uomini e d'animali indistintamente e li svolgono nel modo e nel valore della stessa significazione. Il principio di questa « scienza» considera insieme animalità e umanità; il suo svolgimento e le sue finalità tendono certamente a ridurre o eludere le distanze tra l'una e l'altra: un sistema di significazione rimescola le specie, stabilisce nuove distinzioni ed equivalenze tra i corpi, secondo il formato di uno specifico spazio semantico. La « forma del sillogismo» contempla alcune operazioni pregiudiziali: che si sia esteso il « costume» recitato dalla prima premessa (la fortezza dell'esempio) dal « genere de' Leoni» ('« che generalmente tutti son forti e gaglia11di») ad altri animali e agli uomini; che lo stesso si sia fatto per il segno (le estremità grandi), badando ad accertare, nel formare la seconda premessa ( « il mezzo del sillogismo»), che l'animale o l'uomo sprovvisto di tale segno « sia debbole e imbecille», e viceversa. Ora il sillogismo è compiutamente formato e si recita secondo l'esempio: « Ogni animale che ha l'estremità grandi è forte; ogni Leone et alcuni animali hanno l'estremità grandi; dunque ogni leone ed akuni animali son forti»; con l'avvertimento di tener per forti tutti gli uomini che abbiano mani e piedi grandi, poiché la conclusione « passa il leone», se aver generose estremità « conviene» a « tutti i Leoni» come ad ·« alcuni Cavalli, alcuni Tori et alcuni uomini» (pp. 179-181). Il sillogismo stabilisce dunque una funzione segnica che rappresenta insieme il principio e il procedimento 36
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