Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

fanno emergere. E certo la professione di teologica ortodossia e la ritualità degli enunciati che asseverano il 11bero arbitrio dell'uomo non valgono a sfumare il riflesso dottrinale di questo determinismo argomentante e narrante, a esorcizzare la trama, quanto l'« artistica spregiudicatezza», 24 come dire l'estro e il favore diffusi di quella retorica ingegnosa. De liumana physiognomonia Codvce e scrittura del corpo. « Ma narriamo alfin che cosa sia Fisonomia». La definizione riproduce fedelmente l'idea e la composizione del volume. Voglio dire che significa, con l'esattezza di una cifra, la materia e l'orditura, e convalida o prevede la ragione e il luogo di ogni particolare. Anche il modo d'entrare in argomento è previsto. Raccontare vale sempre una novità: e questa definizione non è data, fissata o ricavata, ma è narrata, come di ,soggetto singolare, poco conosciuto, per molti versi arcano. Si narra dunque che Fisortomia è « una scienza», la quàle « impara da' segni che sono fissi nel corpo, et accidenti che trasmutano i segni, investigar i costumi naturali dell'animo». 25 Spiegare l'aggiunta degli « accidenti che trasmutano i segni» significa svolgere molte pagine del volume, dedicate alle alterazioni repentine o lente del corpo e in particolare dell'aspetto, pagine occupate appunto dall'accidentalità e dal senso di molti segni non duraturi, rossori e pallori del volto, luci e movimenti degli occhi, la fronte corrugata, il naso arricciato, le pieghe della bocca, la numerosa labilità dei gesti, « perché alcuni segni, che non sono nel corpo, essendo. alterato, vi sono e vi si scuoprono, come la paura e la vergogna» (p. 177). Il « sillogismo fisonomico» determina i segni propri, vale a dire quei segni « per i quali si possano conoscere 35

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