Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

qualche modo l'accenni, mi pare episodico e marginale: un gesto di devozione, un segnacolo messo con affabilità condiscendente, forse anche accorta, a proteggere la molteplice estesissima sostanza sensibile, tutta visibile, e il radicale naturalismo del libro. Dunque, lo stile della scimmia di Dio non si produce mai in una scimmiottatura: si svolge in infinite bassezze e in numerate e ordinate virtù; ma l'abisso della sua miseria non si affonda e non si fa mostruoso nell'infinito smarrimento di quella somiglianza, come il sommo della ·sua perfezione non sublima né precipita per la presenza, nel libro, nello sguardo fisionomico, di quel segno trascendente. Mantenuto innocente e limpido, e protetto (anche contro resipiscenze e sospetti, per altro improbabili) da un rituale devoto, fors'anche bigotto, allestito già nel cominciare e scandito da locuzioni, formule, immagini puntuali quanto consuetudinarie, quest'occhio fisionomico s'abbandona pienamente aUe proprie attitudini e alle proprie attività, e dispiega e delucida minuziosamente, in fervida libertà, la propria materia. Così, anche in questo libro, Giovan Battista Della Porta può « connettere senza sforzo una religiosità non priva di bigottismo con una sconfinata e innegabilmente feconda operosità», la quale con predilezione si svolge - a quel modo protetta e dimentica - in curiose materie sperimentali, in ricerche naturali insolite, 'meravigliose ', ma anche in 'ingegnose ' e calcolate attività tecniche, se non, o quasi mai, nel rigore e nell'esattezza delle scienze. 2 De miraculis rerum naturalium La perseverante versatile ricerca e la conversazione 3 gustosa del napoletano Giovan Battista Della Porta iri materie naturali e sperimentali, per lo più lontane dalla 'normalità ' della scienza, di cui l'ideologia rinascimen28

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