Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

a proposito del ruolo e delle funzioni della religione - che nessuno dei due nasconde o attutisce. In qualche recente pubblicazione - come la prefazione di Jutta Prasse alla raccolta di scritti psicoanalitici di Lou Salomé, La materia erotica (Milano, Edizioni delle donne, 1977) si è creduto di dover sottolineare particolarmente ciò che inerisce al «femminile» dell'autrice: in realtà, leggendo con attenzione questo carteggio, colpisce anzitutto, sul piano conoscitivo, la viva luce intellettuale che i contenuti delle lettere proiettano sui problemi della psicoanalisi, e che si riflette - con pari acribia - nei giudizi su persone o su eventi esterni: primo fra tutti, forse, la guerra, la cui esperienza segna per entrambi, e soprattutto per Freud, un luogo cruciale di riflessioni e considerazioni («Non ho dubbi che l'umanità riuscirà a rimettersi anche da questa guerra; tuttavia so per certo che né io né i miei contemporanei vedremo mai più un mondo felice», Freud, 25.11.1914; « E non credo neppure che dopo queste cose si possa tornare ad essere felici», Lou Salomé, 19.11.1914). Ma al di sopra di ogni singolo contributo conoscitivo per rilevante che sia, emerge da questa corrispondenza - è ancora Lou Salomé a sottolinearlo - la fecondità dello scambio, intellettuale e critico: « uno stretto legame tra tutti coloro che lavorano in questo campo [la psicoanalisi] un legame che può portare in certi casi a una specie di vivificante influenza scambievole» (Lou Salomé, 30 giugno 1916). Mario Spinella 199

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