Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

. minute Cancroregina, creatura d' Odradek Nelle poesie di Paul Celan Odradek non c'è. Non c'è apparizione diretta dell'oggetto: il dimenticato non sconfina nella memoria degli altri (di dio) per riemergere in infinite possibilità combinatorie. Il mondo basso e allucinato che Benjamin ha messo in luce in Kafka, a noi è servito a situare in Celan la geografia infantile e la teologia del gobbo. Ma poiché ogni figurazione è da quel poeta sospettata, e possibilmente evitata, ci siamo limitati a sentire - senza apparizione diretta dell'oggetto - la sua forza di modificazione nel testo, la sua posizione strutturante (ma anche la varietà delle sue forme). E ,di questo ci siamo occupati. Se ora però vogliamo restare su questa categoria di oggetti isolati come odradekiani, e cercare al di là di Celan, ricordiamo innanzitutto le« cose di Ariel»: la poesia della Plath, con il suo repertorio di piccole mostruosità, di lievi snaturamenti da allineare qui utilmente. Giorgio Agamben nel suo « mondo di Odradek» parla di creatura ,d'incubo nell'« Ange du bizarre» tradotto da Baudelaire da Poe e di oggetti animati in Grand172

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