articolato con gli stessi elementi del fantasma, è fatto per essere visto, su una scena? È una domanda che resta aperta. I trattamenti obbligatori nella pratica psichiatrica odierna tentano di far funzionare l'intera impalcatura dei 'Servizi ' sull'unheimlich del passaggio all'atto finendo per provocare ciò che più si teme, in quanto si fondano sul misconoscimento della funzione della parola e della questione del soggetto. Ne sono una testimonianza l'insistenza dei passaggi all'atto che si producono con l'ingestione di massicce quantità delle stesse medicine prescritte ai pazienti. Ancora dalla parte del reale il farmaco mantiene, 1itiene, lo psicotico in una relazione duale immaginaria, essi sono « portatori della funzione dell'oggetto a, stanno veramente al posto di ciò che non è possibile dare» 6 • L'eliminazione del concetto fondante di pericolosità, sostituito oggi dall'idea di sofferenza psichica, designa le radici stesse della contraddizione nella quale viene a trovarsi la prassi psichiatrica: da una parte resta iscritta nell'ordine medico al quale le « leggi della passione non appartengono» 7 ; dall'altra, solo la direzione di una riflessione sul soggetto può orientare la ricerca sulla sofferenza. Lo psicoanalista fuori dalla stanza incontra un immaginario portatore di questi temi. Da parte sua, se il tentativo diventa quello di padroneggiare la follia, può concorrere all'instaurarsi della dimensione del passaggio all'atto che, per dirla con una metafora lacaniana, consiste nell'aprire il rubinetto senza sapere ciò che si fa. Cristina Calle 170
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==