Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

Lo psicoanalista fuori stanza Forme particolari della memoria, il delirio, il passaggio all'atto Addentrandosi nello studio della Gradiva di Jensen, Freud propone una indicazione metodologica quando afferma che «i poeti sono alleati preziosi, e la loro testimonianza deve essere presa in attenta considerazione, giacché essi sono soliti sapere una quantità di cose fra cielo e terra che la nostra filosofia neppure sospetta. Particolarmente nella conoscenza dello spirito essi sorpassano di gran lunga noi comuni mortali, poiché attingono a fonti che non sono ancora state aperte dalla scienza» 1 • Affermazione fatta da Freud a proposito delle questioni poste dall'analisi del delirio. Seguendo questa indicazione, ho rintracciato, in un breve racconto delle «Finzioni» di Borges, un filo che conduce a porre, in termini problematici, il tema della memoria ed il particolare legame che essa intrattiene con il delirio. Si tratta di un breve scritto intitolato: «Funes el memorioso » (trad. it. Funes, o della memoria), che scava - in termini letterari - nella complessa dialettica dell'apparato psichico. Ireneo Funes è «uno Zarathustra selvatico e vernacolare», uomo che ha acquistato memoria e percezione prodigiose e infallibili in seguito ad una caduta. «Le sue 164

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