Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

Roger Fry: <<vedere>> o <<guardare>>? Ci sono personaggi che brillano di luce propria, il loro nome evoca a tutti qualcosa - non fosse che per i viaggi di Descartes fra armate tedesche e brume danesi alla ricerca della verità o per la vita d'esilio di Joyce - gli altri, la maggior parte, per quanto dotati di originalità teorica o biografica sono sempre citati solo in relazione a qualcun altro con cui hanno viaggiato, hanno intrattenuto una relazione epistolare... : elementi del paesaggio sul cui sfondo si staglia la figura del primo attore. Roger Fry (1866-1934) appartiene a questa schiera in virtù della sua amicizia con Virginia Woolf e della sua appartenenza a quel circolo di intellettuali e artisti divenuto famoso come « gruppo di Bloomsbury ». Proveniente da una famiglia di religione quacchera imboccò molto presto la strada della scienza: dapprima, informalmente, la botanica, praticata durante l'infanzia nel giardino in cui ne trascorse la maggior parte, poi la high school di Clifton dominata dagli esperimenti di laboratorio, infine Cambridge; e la famiglia si aspettava da lui il conseguimento di una specializzazione scientifica. Invece, proprio qui, Fry scoprì tra « infinite possibilities » quella che avrebbe segnato con persistenza ma anche molteplicità di forme la sua vita. Mettendo da lato ogni obiezione della morale quac157

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