noscenza che ha dell'arte allorché dichiara che l'opera del suo paziente rivela il più estensivo uso del simbolismo. Ho affermato in altra sede di credere che, in un mondo di simbolisti, gli unici ad essergli interamente opposti sono lo scienziato e l'artista. In quanto essi soltanto cercano di produrre opere che siano dotate di una totale interna coerenza, indipendenti e autonome. Opere le quali non significano altro da sé, ma mostrano di possedere un valore definitivo e in tal senso di essere reali. Certo, è perfettamente naturale che si cerchi sempre il simbolismo in un'opera d'arte. Dal momento che la maggiqranza degli uomini non è in grado di percepire il significato delle relazioni puramente formali, non è in grado di trarne la profonda gratificazione che il creatore e coloro che lo comprendono riescono a sentire, essa ricerca sempre un significato che sia strettamente correlabile ai valori della vita reale. Dell'opera d'arte i più vogliono sempre la sua traducibilità in termini di idee che siano loro familiari. Ciò nondimeno, più l'artista è puro, maggiore è la sua opposizione al simbolismo. Avrete notato che in tutte queste indagini psicoanalitiche sulla pittura, l'attenzione dell'analista è fissata sulla natura delle immagini, sulla scelta che il pittore ha compiuto degli oggetti che rappresenta. Oso affermare che nessuno in grado di comprendere realmente l'arte pittorica affida alcuna importanza a ciò che chiamiamo il soggetto del quadro, a ciò che è rappresentato. Per colui che sente il linguaggio della forma pittorica tutto dipende dal come essa è presentata e nulla vale ciò che essa rappresenta. Rembrandt espresse i suoi più profondi sentimenti sia allorché dipingeva una spenzolante carcassa nel negozio del macellaio, sia quando dipingeva la Crocifissione o la sua amante. Cézanne, da molti di noi considerato il più grande artista moderno, espresse alcune delle sue più grandi concezioni in qua150
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