Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

realizza quel mondo dei sogni dove lui e i suoi estimatori trovano l'appagamento ideale dei loro istinti insoddisfatti. Egli crea immagini e situazioni che appartengono a un mondo fantastico nel quale siamo liberi di interpretare il ruolo che pensiamo di avere in qualche modo mancato nella vita reale. Ciò spiega pressoché del tutto l'intera creazione artistica contemporanea. Pensate soltanto al romanzo medio, in special modo il feuilleton di giornali quali il « Daily Mail » e il « Daily Mirror », e altri, i quali forniscono quotidianamente la loro briciola di fantastico amore romantico a dattilografe e casalinghe affamate. Credo che i più letti e affermati di questi romanzieri (in maggioranza donne) sognino realmente ad occhi aperti attraverso la scrittura, come se fosse questa la realtà. Null'altro spiegherebbe la loro sbalorditiva produttività. Costoro hanno il fortunato dono di sognare lo stesso sogno ad occhi aperti dell'individuo medio, cosicché l'appagamento del desiderio che viene loro naturale coincide esattamente con l'appagamento del desiderio di vasta parte della popolazione. Altri, meno fortunati, scrittori, devono, deliberatamente e coscientemente, architettare il tipo di sogno ad occhi aperti che credono il pubblico voglia. Essi non produrranno mai dei best-sellers. Nessuna di tali condizioni si riferisce al romanzo di qualità: i romanzi che hanno resistito oltre il loro tempo non rappresentano in modo apprezzabile l'appagamento del desiderio. Il risultato che ottengono, al contrario, dipende da un peculiare distacco dalla vita istintiva. Invece di manipolare la realtà fino a farla coincidere con la libido, essi considerano della vita l'inesorabile sequenza di causa ed effetto, sottolineano la totale indifferenza del fato nei confronti dei desideri umani e si sforzano di derivare dall'inesorabilità del fato una specie di piacere del tutto diverso: il piacere che consiste nel riconoscimento delle 145

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