zioni. Ora, queste emoziom m merito alle forme possono comparire insieme ad altre emozioni, le quali hanno più o meno a che fare con ciò che io chiamo la vita istintiva. Gli esempi più semplici di ciò si possono rintracciare nella musica. Se, come accade frequentemente, un bambino digiuno di musica strimpella sei note in successione al pianoforte, è certo che nessuno sarebbe in grado di percepire alcuna necessaria relazione tra le note. Abbiamo detto che sono state strimpellate accidentalmente. Ma se io suono le prime sei note di « God Save The King », chiunque che non sia completamente sordo alla musica riconoscerebbe che esse hanno, come si dice, un significato, uno scopo. Le note si susseguono in una sequenza tale che, al termine di ciascuna, sentiamo che soltanto certe note potranno seguire e, nella misura in cui si susseguono, soddisfano in vario modo le nostre aspettative. Esempio: l'idea di un disegno formale o schema è impresso nelle nostre menti e tutto ciò che si discosta violentemente da quello non sarebbe soltanto insignificante, ma oltraggerebbe il nostro senso di ordine e proporzione. Abbiamo allora un riconoscimento immediato del disegno formale, del tendere di ogni parte all'unità o interezza che chiamiamo l'accordo. Supponiamo adesso che udiate « God Save The King » per la prima volta. È possibile che ne riceviate un'emozione dal semplice riconoscimento di quel sistema formale. Non affermo che sarebbe un'emozione molto profonda o importante, ma potrebbe essere un'emozione. E probabilmente non stimolerebbe alcuna immagine nella vostra mente, non sarebbe associata ad alcuna particolare persona o cosa o idea. Ma quelle particolari note hanno prodotto associazioni con molte altre cose nelle nostre menti, cosicché quando vengono suonate non siamo più in grado di fissare le nostre menti sulla forma, siamo istantaneamente invasi dall'associazione dei sen139
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==