talmente diverse se non nelle origini, almeno nelle funzioni. Per cominciare vediamo di chiarire la questione delle origini. Non c'è dubbio che la questione delle origini di ogni fenomeno è di grande interesse e importanza. Non bisogna però dimenticare che la scoperta delle origini non è una spiegazione del fenomeno. Non necessariamente le origini spiegano le funzioni. Il condotto alimentare e il cervello traggono entrambi origine nel tessuto epiteliale. Si indurrebbe tuttavia una strana idea nell'interlocutore dell'importanza funzionale del cervello nell'economia del corpo se si affermasse soltanto che esso era in origine parte della pelle. Così, se voleste dimostrare che l'arte ebbe origine nei sentimenti sessuali dell'uomo, questa sarebbe certamente un'importantissima e interessante scoperta, ma non fornirebbe alcuna spiegazione del significato dell'arte per la vita umana. Non tanto l'origine di un organo, quanto ciò che è diventato costituisce la considerazione più importante, quantunque le origini e i tracciati della sua evoluzione possano gettare una luce su che cosa esso è realmente. Prendiamo, ad esempio, il caso del linguaggio. Nelle sue conferenze il dottor Freud enuncia una teoria del linguaggio in merito alla quale non sono qualificato ad approvare o criticare, ma che comunque mi suona come plausibile. È quella per cui gli uomini, allorché cominciarono a lavorare in gruppi al taglio dei boschi, alla costruzione di abitazioni o altro, addolcirono la loro fatica emettendo collettivamente suoni che avevano un significato sessuale e che tali suoni, gradualmente, vennero a dissociarsi dal sesso per associarsi a particolari azioni o oggetti e in tal modo nacquero le radici originali del linguaggio. Ora, arguire da ciò che il linguaggio è meramente una funzione dell'istinto sessuale sarebbe grottesco. Da allora il linguaggio è divenuto il veicolo dell'intera vita intellettuale 135
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