Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

austero, casto, severo: è così che i meriti dei vittoriani ci vengono presentati»), oggi il biografo « non possiede più alcun metro di coraggio o di moralità» cui costringere i suoi personaggi ad adeguarsi. Nel caso di Nicolson, come in quello di Strachey, al posto del cronista subentra l'artista. Sino a qual punto? « Some people non è invenzione (fiction), poiché ha la sostanza, la realtà del vero. Non è biografia perché ha la libertà, l'artisticità dell'invenzione». E tuttavia neanche Nicolson, mentre « indica la strada verso una possibile direzione» raggiunge ancora quell'intimo « amalgama di sogno e realtà, di granito e arcobaleno» che Virginia Woolf pone come risultato di una biografia riuscita. 2. Concediamoci di civettare un po' anche noi con la biografia. Harold Nicolson è il marito di Vita SackvilleWest, di cui Virginia Woolf in quel periodo è innamorata. Scriveva, nel Diario, in data 20 maggio 1926: « E Vita verrà domani a colazione, ciò che mi darà grande divertimento e piacere. Mi diverte il mio rapporto con lei, rimasto così ardente in gennaio, e ora? Mi piace anche la sua presenza e la sua bellezza. Sono innamorata di lei? Ma che cos'è l'amore? Il fatto che lei è "innamorata" (tra virgolette) di me mi eccita, mi lusinga e mi interessa. Che cos'è questo "amore"?». E, in una lettera a Nicolson, il 7 ottobre 1928: « Avevo intenzione di ringraziarti per aver sposato Vita, e per aver prodotto così questo affascinante e invero inimitabile miscuglio». È in quest'atmosfera di affetti che nasce lo scritto su Nicolson e la Nuova Biografia; ma soprattutto quella biografia immaginaria di Vita Sackville-West che è Orlando, « quell'ideale "monumento" di Vita», come la definisce Quentin Bell nel suo Virginia Woolf. In realtà Orlando è questo ed altro: una straordinaria cavalcata nella storia d'Inghilterra, un omaggio al mondo elisa123

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