Il piccolo Hans - anno XI - n. 41 - gen./mar. 1984

Principe: - Guarda, la luce è salita sulla nuvola nera e la schiaccia... il cielo si sta aprendo, un buco immenso, un bagliore... guarda come il colore si libera, si espande... non dici nulla?... dormi profondamente?... così pare... Non si sente un cane abbaiare... li hanno mangiati tutti, deve essere vero... uno lo abbiamo mangiato anche noi... spezzatino di cane... come i cinesi... Musa: - Silenzio! Piantala! Principe: - Pensa, una volta questa pianura era una foresta tropicale, attraversata da un fiume opulento, pieno di coccodrilli... poi sono scesi i ghiacci, le scimmie sono fuggite via, rimaste senza alberi... pensa se ci fossero ancora le scimmie, qui, a portata di mano... Musa: - Che arrosti... Principe: - Chissà come ce la caviamo oggi... erbe... radici... tulipani... rape selvatiche... (Sullo sfondo l'aria « Il mio stomaco leggero mi conduce verso il cielo... ») Musa: - Fosse vero, mio dio! ... che ti assumessero, sù in cielo, veloce, come un razzo... (si alza con un gesto di scherno e va a attizzare il fuoco nella buca). (Dopo venti secondi di silenzio si sente un grido, non si sa se reale o immaginato: Postino! Postino! È arrivata la posta, la posta...) Principe: -(grida) Postino, postino! Dove ho già sentito questo grido? Musa: - In qualche vecchio film, immagino... 115

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