viveri) e innesca il conflitto principale poiché tutti si innamorano di lui. Sull'onda di questo ritorno vitale Musa riesce a farsi mettere incinta dal principe. Ado divide e impera. Riccardo viene eliminato da Giuseppe appena fallisce il suo obiettivo (diventa a sua volta riserva di cibo). Guglielmo viene ucciso (sempre da Giuseppe) in un conflitto innescato da gelosia e fame. A questo punto sembra prevalere Musa che difende il bambino che porta in grembo. Messa alle strette dalla fame tenta di eliminare il padre (il principe) ma Ado lo impedisce. Occorre tentare una sortita. Ci proverà lui. Entra in scena il secondo cacciatore questa volta a cavallo e sarà il cavallo l'aiuto determinante per andare a cercare il luogo dove poter vivere. Ado e il secondo cacciatore partono e sarà il suono del corno il segnale del ritorno, della salvezza. Rimangono il principe, Musa e Giuseppe. Il principe a poco a poco si spegne (era stato anche ferito da un colpo di fucile del cacciatore a cavallo). Sul suo corpo contano ancora Musa e Giuseppe per un'ultima resistenza. Ma il cacciatore a cavallo ritorna, senza Ado che è rimasto dove hanno trovato una specie di città nuova dominata da regole di ferro. Il cacciatore si è trasformato in guardiano. La nuova vita sarà garantita dall'ordine. La scena va abbandonata, il banchetto distrutto, le luci spente. Si dà sepoltura al principe, con tutti gli onori ». Queste le grandi linee, con un'avvertenza, che ciò che accade di cruento (omicidi e sospetti di cannibalismo) deve essere squisitamente teatrale. L'attore che viene ucciso (per es. Guglielmo) una volta caduto deve rialzarsi, inchinarsi al coro e uscire di scena da solo. Oppure se esce di scena portato a braccia dagli altri deve rientrare come per ricevere l'applauso di rito. Così le scene amorose e gli atti sessuali vanno teatralizzati al massimo grado. È il ritualismo del banchetto. Solo nel rito tutto può e deve accadere. Il teatro è anche il luogo del sacri113
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