(del padJ:1e) perché figlio jiJ.legittimo, perché nato da un episodio di seduzione. ,Di più: le sue fantasie ultime si sono intessute , intorno ad una fantasia primaria: che egli sia il figlio di un elegan1Je ufficiale, peJ:1ché non del Generale SchJ:1eckenstein, padre d� Ehrengard, che in una notte di luglio può aver sedotto urna bella cameriera? Il figlio, senza nome, ne desidera uno - desidera un (nome del) padJ:1e (�< Il piccolo monello di Babenhausen ( ...) seguiva per le strade i soldati e gli eleganti ufficiali, rimuginando l'idea che uno di quelli fosse suo padre» (p. 55) ). Senza un nome tramite cui insoriversi nell'ordine (del padre/della corte/del senso), aspira a sentir pronunciare infinite volte quel nome (dehla madre?); alla chiamata lui non risponde (' «Ahimé, ... io sarò lontano a dipingere altre 'belle •signol'e, dopo averla consegnata intatta ma distrutta , alle amorevoli cure di un giovane marito» (p. 54): gli basta aver procurato le condizioni per cui quakuna implori il suo nome - la madre ri-urli il nome del padrn -, il ,s, eduttore. Senza nome, lui se ne è fatto uno, di nome: è diventato un nome nel mondo delle arti e quel nome gode nel sentirselo ripetere così come gode nel ripetere un atto dell'uomo-padve: (fingere di) essere s011do al Tichiamo della donna «caduta», «sedotta», abbandonandola per sempre, nell'ossessionante coercizione a far ripetere il suo nome. La spinta propulsiva all'arte come procacciatrice di nome, Cazotte l'ha avuta anche dall'· assenza di nome; l'arte, d'altronde, l'attrae peI'ché lascia crede!'e che dei nomi, dei corpi si lasc ino sedurre-inscrivere nello spazio vuoto della pagina/tela. Si t1J:1atta ancora di un bisogno di colmare il vuoto, di (dis)seminaTe di - segni-sensi quel che si presenta come buco: di fobia dell'(as)senza. La trasgressione di Cazotte, infine, investe consapevolmente il tabù primario: l'incesto. La sua immaginazione fantastica di condividere il padre con Ehrengard, di es100
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