Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983

Né ingenua, né sentimentale Da quando, n . ell'ormai lontano 1605, l'umanista e filo - . logo ginevrino Isaac Casaubon ne diede la dimostrazione, il termine satura, e pertanto i suoi derivati nelle varie lingue moderne, è stato sottratto al suo falso etimo: _satura da «satiro», e perciò dal dramma satiresco che concludeva le tetralogie del teatro greco. Sappiamo ormai che l'etimo di satura fa riferimento al vassoio (lanx) di varie primizie offerto a Cerere, dea latina della vegetazione e delle messi, e, per analogia, anche al «piatto misto» di carni e verdure che era proprio della cucina latina arcaica. E tuttavia satura, «satira», rimane un termine sovra­ determinato. Non solo conserva tutte le valenze del falso etimo da «satiro», ma anche quelle, sopraggiunte, che lo volevano far derivare dal dio Saturno, e dal suo umore tetro e melanconico, quell'«umor nero» che ha anch'esso una lunga tradizione letteraria. Se da satura, e con satura, ho voluto iniziare questa relazione*, anche in questo caso la cagione è «sovràde­ terminata». In primo luogo, infatti, Satura è il titolo di una raccolta di versi di Eugenio Montale, il poeta che porrò al centro di questa mia divagazione. In secondo luogo alla satira dedica alcune pagine lo Schiller del sag- * Al convegno «La natura e la grazia» della Pratica freudiana. Milano 1982. 117

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